SICUREZZA NELL'INDUSTRIA DI PROCESSO
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Human Reliability Analysis (Analisi dell'affidabilità dell'uomo)
L'uomo è intrinsecamente “pericoloso” in quanto può sbagliare e causare eventi indesiderati con conseguenze disastrose. L'uomo può commettere errori per ragioni estremamente diverse in una qualunque mansione che è chiamato a svolgere, dal progettare un'apparecchiatura e leggere un quadro, aprire o chiudere una valvola, ricordare un'istruzione, usare un attrezzo, sentire un allarme, seguire una procedura, ecc.
L’analisi dell'affidabilità dell’uomo è una valutazione puntuale delle circostanze che possono indurre a commettere errori. Queste s'inquadrano in una casistica molto più complessa e delicata poiché sono il risultato dell’interazione tra macchine, norme, procedure, livello di formazione e di informazione dell'operatore oltre che della sua condizione psicofisica e psicologica del momento.

Orientativamente, le cause dell'errore umano si possono ricondurre, in proporzioni più o meno equivalenti, a:
- norme e procedure non chiare o non corrette
- personale inadeguato per le mansioni da svolgere
- negligenza soprattutto in situazioni di stress.
Riguardo al primo punto più dettagliatamente le situazioni che inducono più facilmente in errore sono:
• le procedure incomplete
• la strumentazione mancante o inadeguata o non funzionante
• le eventuali priorità conflittuali
• l’etichettatura inadeguata, ingannevole o illeggibile
• il feedback di informazione inadeguato
• le discrepanze tra la preparazione e le nozioni ricevute e le situazioni che si incontrano nella pratica
• le apparecchiature difettose
• la comunicazione insufficiente a tutti i livelli
• il layout degli impianti e delle apparecchiature non commisurato alle operazioni da svolgere
• la violazione degli stereotipi (operazioni non opportunamente segnalate contrarie al buonsenso o ai comuni normali comportamenti)
• i controlli acustici o visivi insufficienti o ridondanti
• la necessità di eccessive elucubrazioni mentali per ricordarsi e individuare l’attività da svolgere.

In merito a quest’ultimo punto è istruttivo esaminare lo schema qui allegato che ricostruisce sommariamente le elucubrazioni mentali di un operatore in risposta ad un segnale acustico e tutte le possibilità di errore incluse all’interno di quella apparentemente semplice risposta. Lo schema è di tipo bouleano ovvero le risposte possibili a ciascuno step sono solo due: corretta (direzione in verde) o sbagliata (direzione rossa).




Una maggiore frequenza di errore si registra per operatori che si trovano in condizioni di stress fisiologico o psicologico.

Lo stress fisiologico può essere dovuto a:
• fatica
• mancanza di sonno
• ore particolari del giorno
• dolore
• sete
• temperatura elevata
• pesi
• vibrazioni
• rumore
• pressioni eccessive
• limitazione di movimento
• rapporto inadeguato tra ore di lavoro e ore di riposo.

• Lo stress psicologico si produce in occasione di:
• eventi improvvisi
• velocità elevate
• troppe informazioni che giungono simultaneamente
• probabilità di conseguenze estreme
• paura
• lavoro monotono
• mancanza di punti di riferimento
• azione di vigilanza
• incoraggiamento negativo
• privazione di sensazioni
• distrazione

Di tutte queste situazioni occorre tenere conto nella progettazione, nella predisposizione delle procedure operative e di controllo, nella programmazione della manutenzione e nella formazione del personale che dovrà essere preparato anche psicologicamente ad un comportamento razionale e non emotivo specie in situazioni che richiedono sensibilità, attenzione o decisioni immediate.
E utile tenere anche presente alcuni comportamenti umani piuttosto comuni:
• in genere i guasti più macroscopici derivano da guasti di piccole dimensioni ma l’uomo istintivamente portato a ricordarsi dei primi e dare poco peso ai secondi;
• l'esperienza che l'operatore acquisisce quotidianamente sul campo, in fatto di conoscenze e di manualità, è segnata prevalentemente da eventi frequenti con conseguenze poco rilevanti piuttosto che da eventi importanti e rari che possono portare a conseguenza gravi per i quali è meno preparato se non riceve un’adeguata e periodica formazione;
• l'operatore è portato inconsciamente a considerare i guasti delle macchine come indipendenti dalla capacità o volontà dell’uomo piuttosto che pensare subito a cercare eventuali mancate azioni di prevenzione da parte di coloro che, a vario titolo, hanno progettato, installato, programmato, controllato e gestito quelle macchine.
In definitiva, occorre sempre partire dal presupposto che l'errore umano non si può eliminare e che l'attività produttiva in ogni sua fase dipende sempre e comunque dall'uomo. La maggiore automatizzazione del funzionamento di un impianto o dei sistemi di controllo e gestione degli stessi riduce la responsabilità dell’operatore finale e diretto, ma aumenta quella di coloro che quella automazione l’hanno progettata, installata e collaudata. In tal modo diventa più impegnativa e più specialistica sul piano tecnico e organizzativo anche la funzione di manutenzione.

Ciò premesso, l'analisi dell’affidabilità dell’uomo si sviluppa in cinque fasi:
1) analisi e descrizione delle caratteristiche del personale (livello di istruzione, lingua, ecc.), dell'ambiente di lavoro (descrizione scritta e grafica), delle procedure operative, delle visite e delle interviste degli analisti, degli incidenti pregressi verificatisi per errori umani o comunque legati al comportamento umano;
2) valutazione dell'interazione uomo-macchina con particolare attenzione agli strumenti di misura del processo, al loro posizionamento e alle eventuali difficoltà di lettura, alla agibilità in tutti gli spazi di manovra degli operatori, ai mezzi di comunicazione;
3) definizione dei tipi di operazione e delle procedure;
4) analisi dell'errore umano anche tramite alberi logici;
5) documentazione dei risultati.